Il “Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence” del Bif&st 2016 per l’attrice viene conferito questa sera ad un’interprete diventata, nel corso del tempo, una vera e propria icona di fascino, bellezza, talento: Ornella Muti.

Un’attrice che, fin da giovanissima, ha segnato con le sue interpretazioni alcuni dei film più importanti di grandi registi quali Mario Monicelli, Francesco Maselli, Marco Ferreri, Luigi Magni, Dino Risi e del nostro indimenticabile presidente Ettore Scola con I nuovi mostri, candidato all’Oscar per il miglior film straniero nel 1978, e con Il viaggio di Capitan Fracassa accanto a Massimo Troisi.

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Questa sera al Teatro Petruzzelli è stato conferito il Premio Luciano Vincenzoni per la migliore sceneggiatura dell’ItaliaFilmFest: a ritirare il Premio c’erano Francesco Piccolo e Valia Santella che, con Nanni Moretti, hanno scritto la sceneggiatura di Mia madre. A premiarli c’era il regista Giuliano Montaldo.

“La cosa più bella di Il viaggio di Capitan Fracassa è stato conoscere Ettore Scola con il quale avrei dovuto già lavorare qualche anno prima per I nuovi mostri, senonché l’episodio che dovevo interpretare non gli piaceva per cui ho dovuto attendere altri 13 anni prima di poter finalmente essere diretta da lui.”

Accoglienza da grande star al Teatro Petruzzelli per Ornella Muti, intervenuta al Bif&st per ricordare il regista scomparso come già prima di lei altri attori e attrici che hanno condiviso il set con lui. E il set di Il Viaggio di Capitan Fracassa, come ha ricordato l’attrice al termine della proiezione del film, rispondendo alle domande di Marco Spagnoli, era veramente particolare.

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“Si è detto che Allonsanfan sia un film sul ’68. In realtà noi dovevamo girarlo nel 1965, il protagonista doveva essere Gian Maria Volontè e la storia un po’ diversa, con un finale in cui Fulvio, il personaggio principale, non tradiva i suoi compagni, non veniva ucciso ed anzi tornava per seppellire i morti. Poi, però, eravamo perplessi e lasciammo trascorrere alcuni anni, durante i quali realizzammo altri film mentre il ’68, nel frattempo, era arrivato, poi passato e infine era stato tradito. A quel punto avevamo bisogno di un attore che esprimesse un sentimento di dolcezza e del piacere del ritorno a casa. E quell’attore doveva essere Marcello Mastroianni.”

I versi della Marsigliese (“Allons enfants de la Patrie/Le jour de gloire est arrivé”), intonate dai ragazzi di un liceo barese, hanno accolto l’ingresso nella platea del Teatro Petruzzelli di Paolo Taviani e Lina Nerli Taviani, costumista di tutti i film diretti dai fratelli Taviani (“Vittorio non è qui per i postumi di un incidente, vi manda i suoi saluti” – ha esordito Paolo – “torneremo senz’altro insieme l’anno prossimo”) per la Masterclass dedicata a Marcello Mastroianni, moderata da Maria Pia Fusco.